IL SEGRETO DI OBNYR GENERE Fantasy DIFFICOLTÀ Media/Facile AUTORE Bonaventura Di Bello PUBBLICAZIONE Giugno 1987 PASSWORD Magia STORIA Nel tempo in cui la Magia regnava al di sopra della Scienza ed i Segreti dell'Universo erano custoditi dai potenti Druidi delle Terre del Nord, il giovane apprendista di un vecchio mago venne coinvolto in cose molto più grandi di lui, così grandi da interessare il destino stesso della Terra. Si narra che il suo Maestro, il saggio Mago Obnyr, fosse stato imprigionato da un potente incantesimo, e trasformato in un pezzo di roccia; ma forse è meglio raccontare dal principio. Le Terre del Nord avevano subito, per secoli, l'assalto di numerose popolazioni nomadi attratte dalla fertilità del territorio e dalla debolezza delle genti che le abitavano. Molti dei popoli insediati nelle fertili regioni del Nord non si limitarono soltanto a saccheggiare i villaggi ed impossessarsi dei territori, ma giunsero persino a tenere in schiavitù le pacifiche genti del luogo. Fu quando un gruppo di nomadi tornò dalle Montagne della Morte portando con sé dell'oro che la cupidigia degli invasori si scatenò definitivamente: i Jabbas, così si chiamavano gli usurpatori, erano esseri molto forti e combattivi, ma per niente onesti o amanti della fatica. Per questo furono ancora i deboli Dharvis a farne le spese, costretti a sfidare i pericoli delle Montagne per creare delle miniere in cui scavare l'oro per i Jabbas. Molti di essi perirono nelle profondità delle Montagne, mentre i loro aguzzini si arricchivano, finché le notizie su tali misfatti giunsero nelle Terre dell'Est, dove il potente Obnyr aveva la sua dimora, assistito dal giovane Yarkho. Inorridito da tali notizie, il Mago si preparò a scatenare gli Elementi contro i Jabbas, ma fra di essi vi era il potente Stregone, Ekknhor il Malvagio, che con un sortilegio antico di millenni costrinse le forze scatenate da Obnyr a ritorcersi su lui stesso: l'impatto di una tale magia fu così grande da trasformare Obnyr in un pezzo di roccia! Ma la malvagità di Ekknhor non si fermò: con un ultimo, potente incantesimo, fece esplodere la roccia proiettandone i frammenti sopra le Montagne della Morte... Yarkho era inorridito, e il suo giovane cuore per poco non cessò di battere di fronte ad una tale manifestazione del Male. Passarono diversi giorni e diverse notti, e durante tutto questo tempo Yarkho restò nel laboratorio del suo maestro a piangere e pregare, finché una notte l'immagine di Obnyr si materializzò al centro del laboratorio, e gli parlò: "Giovane Yarkho, smetti di piangere e preparati a lottare, perché tu sei l'unica speranza per migliaia di Dharvis! Vai nelle Terre del Nord e ritrova i frammenti del mio corpo trasformato in pietra: li riconoscerai per la loro lucentezza, ed ognuno di essi si fonderà a quello a lui più vicino finché anche l'ultimo frammento non sarà integrato, ed io potrò ritornare in vita. Ma sul tuo cammino incontrerai la forza dei Jabbas e la malvagità di Ekknhor; per questo di chiedo di imparare tre incantesimi e di portare con te la Spada del Destino. Le tre parole magiche sono Wulfryn, Eeglyn e Sneekyn. Esse ti consentiranno di operare col Potere della Trasmutazione: usale con saggezza!" L'immagine di Obnyr scomparve, e Yarkho, rinfrancato dalle parole del suo maestro, si avviò verso le Terre del Nord per sfidare la malvagità dei Jabbas e riscattare i pacifici Dharvis...