Murray Shannon - I Semi del Male GENERE Fantascienza DIFFICOLTÀ Media/Facile AUTORE Bonaventura Di Bello PUBBLICAZIONE Gennaio 1987 PASSWORD Progenie STORIA Fu il giorno in cui un minuscolo e quasi insignificante trafiletto apparve nella terza pagina di uno sconosciuto quotidiano inglese che il destino di Roy Norton, cronista dilettante della nota rivista americana "Today's Mysteries", trasformò la sua vita in una leggenda. Tutto cominciò in una fredda mattina di Novembre, quando Roy acquistò un quotidiano nell'edicola di una piccola stazione ferroviaria della contea di Leicester, in Inghilterra. Il giovane cronista si trovava lì solo per caso, essendosi addormentato durante un lungo viaggio in treno; si era così ritrovato su un vagone ormai fermo nella stazione di un piccolo villaggio inglese. Ma quando, sfogliando distrattamente le pagine del giornale che aveva acquistato, il suo sguardo d'aquila incontrò il piccolo trafiletto, capì che non era stata una semplice combinazione quella che lo aveva spinto fin lì; la minuscola notizia parlava del mistero di un vecchio castello sperduto fra le nebbie di quella regione, e l'argomento sembrava proprio pane per i suoi denti... di giornalista del Mistero! Nel minuscolo articolo si parlava dell'antica Maledizione di Balthor, un terribile Mago che per vendicarsi contro il suo sovrano aveva gettato un potente incantesimo sul castello; dopo più di mille anni il suo spirito aleggiava ancora sul luogo seminando terrore e morte fra coloro che avevano la sfortuna di avvicinarsi al castello o, peggio ancora, di entrarvi. Eppure si diceva che nel castello stesso erano nascosti alcuni oggetti magici che, usati con saggezza, avrebbero distrutto il malvagio sortilegio del mago Balthor, a patto che si fosse pronunciata la frase rituale degli antichi Druidi: SHEKTRA ZAAN. La faccenda era davvero interessante, troppo per mollarla! Raggiunse in taxi il centro abitato più vicino, e cominciò ad informarsi a proposito del misterioso castello, ma tutti sembravano voler evitare l'argomento. Riuscì infine a trovare un anziano cocchiere che si dichiarò disposto ad accompagnarlo fino al castello, purché la mancia fosse stata lauta e a patto di potersene ritornare subito al paese senza doverlo aspettare nei paraggi del maniero. Tutti quei timori e quell'evasività entusiasmarono ancora di più il giovane Norton, che diede fondo alle sue finanze fornendo una mancia più che soddisfacente al cocchiere. In meno di un'ora fu al castello, e sceso dalla carrozza rimase così rapito dall'aspetto spettrale del luogo da non accorgersi con quanta furia l'anziano cocchiere si era allontanato senza nemmeno salutarlo...